Il cucciolo ora è con noi e ha trascorso qualche giorno di tranquillità nella nostra casa, pian piano si sta abituando a quegli strani animali che siamo.
Comincia un periodo per alcuni aspetti faticoso per entrambi: per il cucciolo, privato della vicinanza della sua mamma e dei fratelli di cucciolata; e per noi, che in poco tempo abbiamo visto stravolgere la nostra routine. Affrontare questo periodo con la consapevolezza che tali momenti sono importanti per la qualità della futura vita insieme è il fondamento della costruzione di una relazione equilibrata e di grande qualità.
L’età del cucciolo da adottare
Il momento ideale per adottare il cucciolo è tra 50/60 giorni di vita: durante questo tempo avrà avuto modo di interagire con i fratelli di cucciolata, l’equivalente dell’asilo per bambini, intraprendendo interazioni fondamentali per imparare a rapportarsi con gli altri, scoprire e sperimentare che si può vincere e perdere nelle lotte, imparare a interpretare e a comunicare con i segnali del corpo. L’essere umano può accudirlo e trasmettergli emozioni diverse ma non potrà mai equiparare le competenze della mamma e dei suoi simili.
Pronti per la sfida?
Dal momento in cui prendiamo il nostro cucciolo tra le braccia dovremmo essere consapevoli che tutto quello che gli succederà sarà di fondamentale importanza per il suo sviluppo. L’apprendimento ottimale è tra 3 e i 9 mesi circa: anche per loro vale l’assunto che non si finisce mai di imparare ma questi primi mesi sono cruciali per sviluppare un atteggiamento aperto e curioso.
Pertanto, sottolineando a caratteri cubitali che un cucciolo non dovrà mai essere considerato un regalo per nessuno e che un cucciolo non è un bambino, siamo pronti per le prime ‘Esperienze Insieme’. Occorrerà lasciarlo imparare in modo naturale attraverso l’interazione diretta che, dove necessario, potrà essere mediata e guidata da noi.
Senza alcuna forzatura e in massima sicurezza, sarà opportuno fargli fare esperienza di stimoli diversi: questa attività è una vera e propria assicurazione sul futuro, perché permetterà di sviluppare un adulto aperto alle novità e capace di adattarsi ai cambiamenti.
Sarà quindi importante fargli conoscere diverse tipologie di persone, sperimentare rumori o fargli visitare diversi ambienti; se si avrà l’accortezza poi di prediligere gli ambienti naturali (boschi, fiumi, laghi…) sarà più accettabile per il cane gestire anche l’esperienza squisitamente urbana che nulla ha a che vedere con la sua natura ma che per grande amicizia nei nostri riguardi riesce a sopportare.
Questa educazione ci permetterà di esaltare le doti caratteriali naturali del nostro cane, il nostro compito sarà riconoscerle e, senza forzare, permettere la loro libera espressioni.
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